giovedì 23 maggio 2013

Poppea dei monti

Poppea dei monti

Piove,
il sottotetto ad un palmo o poco piu'
mentre lei dorme
Un tizio sale furtivamente la scala in legno
...
Riposa la bella
nel giorno dei suoi ventisette
ed è denudata
dal ventre in su
...
Dalle lenzuola spunta
l'ultimo fil di cespuglio curato...
Il giardino è coperto.
Sopra l'ombelico s'adagiano
due seni enormi
che annullano i sensi
chiudono le vie del sangue al cuore
che sale alla testa
del malandrino.
Lui è lì
per far lei un regalo
Ma s'accorge presto
d'averne trovato
uno per se...
Il suo nome è...
S...segreto.
Si sveglia all'ultimo scricchiolar
del gradino di cima.
La pioggia fa un rumore che è suono erotico.
Lui porta pantaloni
da camminatore...
Slaccia la cintura grezza
color verde militare
e lascia scivolar la cerniera
e lascia cader tutto.
Sgancia i bottoni della camicia.
E' aperto il petto fiero...
Ed è fiero
sotto il ventre piatto e duro...
E duro ancor non è
ciò che non è ventre.
Lei s'alza di scatto,
seduta sopra il letto
s'avvinghia alle natiche sode
e lo attrae a se...
Ha un tocco delicato
nel suo far
non di mano
Ha un seno rigoglioso,
lo alza tanto basti
a soffocar
di tenero abbraccio
quel pezzo di carne
non piu' tremula e cadente...
Ed è rapida
e intermittente...
Arriverà al punto tale
ch'egli non potrà resister
e verrà...
Verrà il tempo
di goder
di quel suo essersi compiuto...
E lei
che regalo piu' bello
non potea immaginar
sa esser donna
al punto tale
dal sapersi accontentare...
O forse
aspetterà
che pulsi nuovamente
tanto quanto basta
dal distendersi
ed attendere
che il vigore di quel maschio
faccia sobbalzar i seni
come fosser gelatina,
mentre quel possente esser
nel di lei
si fece strada
fin che pioggia
piu' non cadde
ma altre gocce...
E così è...
O sempre dovrìa...

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