sabato 15 dicembre 2012

"Formosa incandescenza"

"Formosa incandescenza"

Ella era distesa

volto e ventre 
rivolti in su.
Di lei ricordava
le linee perfette
le curve invitanti.
Il poeta 
la descriveva
realmente li' di fianco...
Era il tempo dei vent'anni,
nel quale i corpi
reagivano vigorosi
all'incedere lento 
dei giorni.
Era mora,
o forse
con capelli voluminosi 
e mossi.
Occhi grandi e neri,
nasino arrotondato, 
perfettamente incastonato
al volto
cosi' bello e florido.
Lo sguardo vivace,
il sorriso piu' che pronunciato,
quasi beffardo.
Lui aveva un suo gusto
e lei 
era per lui
la bellezza, fatta tale.
Scorreva con la vista
spiando la figura
affascinante,
denudata 
sopra il lenzuolo
color giallo, striato di rosso...
D'un tratto
il giovane
volle cambiar visuale.
Si ritrovo' 
a visitar con gli occhi
le gambe ben tornite,
non magre ma morbide,
eleganti in quella posa.
Non resistette ,
si giro' sul fianco destro
e piegandosi
carezzo' le sue ginocchia,
con le labbra umide.
Risaliva 
la coscia di lei
e fremeva ,
poiche' lentamente
si avvicinava
a cio' che l'occhio traguardava
l'antro scuro,
nella penombra 
della stanza 
dello chalet di montagna.
Ai piedi del letto,
il legno di pino
ardeva scoppiettando,
dentro al caminetto 
di sasso bianco...
...anche l'animo del giovane bruciava,
valicando, 
con tocco sfiorato di bocca,
il sesso
di lei ansimante.
E fu presto al ventre ...
e vi si fermo'
adagiandovi sopra,
la testa piegata...
Sul cuscino rosa.
Era un ragazzo
dalla faccia pulita,
magro ed esile...
contrastante,
qual compagno
della di lei prestanza.
Se ne accorse egli stesso,
ancor di piu',
riprendendo ad esplorare...
Fu in un attimo
a contatto 
col seno della donna.
Si rese conto
d'essere annullato, 
nei pensieri,
di fronte a cotanta abbondanza.
Eran tanto grosse...
...tanto che il poeta
non pote' 
che chiamarle poppe.
Non oso' posar la bocca,
ma provo' a toccarla...
Massaggiava dolcemente
quel maggiorato miraggio
che divenia realta'.
Dio mio,
caro lettore,
quale invidia lo scrivente...
Aveva mani piccole...
...dovette usarle entrambe.
Fu ad imprigionar 
un solo seno
premendolo...
catturandolo tra le dita...
Lei si dimeno'...
...al suo dolce far di pollice,
che tremante
tracciava cerchi rapidi.
Quel bordo regolare
quella areola perfetta
si fece pian piano dura .
Le passo'
il pollice sulle labbra
ed umido,
della di lei emozione,
ricomincio' a descriver cerchi
sempre piu' stretti
finche' il centro fu raggiunto,
con tal maestria,
ch'ella inarco' la schiena
ed aggressiva,
prese la nuca del ragazzo
e la porto' 
tra le sue maggiorate grazie.
Egli penso
che in quel preciso istante
s'avesse potuto sceglier la fine,
sarebbe soffocato li'...
Era su di lei,
vi lascio immaginare
la reazione muscolare
di quel corpo di maschio
morbidamente accoccolato. 
Mentre in fondo
a quella scena,
il pino incandescente
diveniva brace,
disegnando sul soffitto,
il rosso riflesso
della passione. 

Nessun commento:

Posta un commento